Domenica, profumo di libertà : altra giornata ideale per una gita, specialmente con l’aria frizzantina di dicembre che mi ricorda l’avvicinarsi delle festività natalizie. Destinazione: Bassano del Grappa! Da Venezia, in poco meno di 90 minuti io e le mie amiche arriviamo nella città vicentina. Sulle pareti del sottopassaggio della stazione dei treni, figure di piccoli alpini multicolori mi accolgono nella città che quattro anni fa ha ospitato la 81ma adunata degli alpini: i segni dell’incontro si ritrovano ancora in diversi punti di Bassano.
Il tempo bigio è controbilanciato dai mercatini di Natale che occupano piazza della Libertà e l’adiacente piazza Garibaldi: artigianato locale, gustosi dolcetti e profumato vin brulé invadono i sensi e invitano i turisti a fermarsi per dare un’occhiata. Ma anche la loggia di piazza della Libertà merita uno sguardo: risalente al periodo quattrocentesco, è sovrastata da un ingegnoso orologio astronomico il cui meccanismo funziona ancora oggi.
Dopo qualche giretto, proseguiamo dirette al ponte Vecchio, meglio conosciuto come ponte degli Alpini (anche grazie ad una canzone popolare alpina). Simbolo della città , la collegava al borgo Angarano. Un primo ponte ligneo risale al 1209, ma il disegno del ponte attuale è datato al 1569 e si deve addirittura ad Andrea Palladio. Fu infine ricostruito dagli Alpini nel 1947. All’estremità del ponte si trova il piccolo ma affascinante Museo degli Alpini, che conserva al suo interno documenti storici e cimeli d’epoca. Proprio all’ingresso del ponte, invece, è collocata la più antica distilleria italiana, Nardini; qui una sosta è d’obbligo, così proviamo l’aperitivo omonimo.
L’ora di pranzo è trascorsa da un pezzo, ma lo stomaco non è d’accordo; così, poco dopo il ponte degli Alpini, ci fermiamo alla Paninoteca birreria “Al Porton†(via Gamba, 3). Il menù all’esterno promette una varietà di gustose bruschette venete, ed in più dichiara che lì non si paga il coperto. Detto, fatto: come non assaggiare, oltre alle prelibate bruschette, la Piadizza, specialità della casa? Dopo un’oretta, però, il caldo tepore del locale e l’avviata digestione pesano sulle palpebre, così decidiamo di tornare all’aria aperta per un giro nei negozietti del centro, tutti aperti per queste domeniche prefestive.
La giostra dei cavallini di legno in piazzotto Montevecchio ed il Trenino di Natale mi fanno sentire di nuovo bambina. Ci sarebbe ancora tanto da vedere e da fare a Bassano, piccolo gioiello artistico della provincia vicentina, ma il buio ed il gelo incombono nei primi giorni di dicembre, così ci congediamo, non prima però di esserci riscaldate con un bicchiere di buon vin brulé. Si rientra a Venezia, e, con lo sguardo che corre lungo il tragitto dei binari, escogito la prossima fuga alle porte della stagione invernale.