Un Carnevale all’insegna del colore quello che si sta concludendo a Venezia in questi giorni. Apertosi ancora a fine gennaio, per 18 lunghissimi giorni la manifestazione veneziana più famosa ha animato la città e l’ha colorata in ogni suo campo. Ad essere sincera, non ho bazzicato molto per le calli in questi giorni: la sensazione di sovraffollamento era piuttosto opprimente, e, complice la mole di impegni di studio, ho preferito restare in zona Cannaregio, comunque discretamente animata per l’occasione.
Nel weekend principale del Carnevale però, ossia quello appena trascorso del 9 e 10 febbraio, non ho resistito, ed ho gironzolato ore ed ore ovunque, nonostante le basse temperature. Sono rimasta un po’ dispiaciuta dalla scarsità di autentiche maschere veneziane: le coppie o i singoli che indossavano gli originali costumi sei- e settecenteschi erano davvero pochi. Un rammarico rinforzato dalle numerose maschere un po’ pacchiane dei turisti, che non possono non travestirsi per visitare la maestosa Venezia nel periodo carnevalesco. Pochi, davvero pochi, anche i bimbi mascherati che ho incontrato lungo il mio zigzagare.
Al di là di questo, è sempre bello respirare quell’aria di spensieratezza che contraddistingue il Carnevale: l’atmosfera è densa di allegria, e tutti passeggiano per una volta con leggerezza, dimenticando i tanti problemi quotidiani. In fondo è bello, per qualche giorno all’anno, nascondersi dietro ad una maschera e fare finta che il mondo giri al contrario!
Ho racimolato le mie ancor scarse conoscenze sulla topografia veneziana ed ho fatto un percorso alternativo a quello affrontato dai troppi turisti, arrivando a piazza San Marco attraverso nuove meravigliose calli. Ho scoperto così che ci sono altre frittelle deliziose, oltre a quelle più note della pasticceria Tonolo, che si possono gustare in campo San Polo da Bottega Golosa: ripiene di crema pasticcera, alla nocciola o allo zabaione, mandano in paradiso per qualche interminabile secondo. L’energia che mi serve per evitare diversi turisti contromano e giungere in una piazza San Marco gremita di persone e di colori. Sul palco posto di fronte alla Basilica hanno sfilato in questi giorni tantissime maschere provenienti da ogni Paese, sfidandosi per la conquista del premio per la maschera più bella, vinto alle 18 di domenica 10 febbraio dalla maschera del Tempo perduto.
Il sole è sceso da un po’ e comincia a fare freddo: mi avvio verso casa, girovagando ancora un po’ per campi e campielli zeppi per questi giorni di eventi e manifestazioni, come “Carnevalangaâ€, una kermesse musicale in campo San Geremia che lascia spazio alle esibizioni di molti gruppi giovanili con i loro vari generi.
La notte veneziana prosegue in un amalgama di voci, suoni e musica: la festa qui sembra non voler finire mai.
Ma il Signor Martedì Grasso è arrivato, e ripartirà stanotte con tutta la sua troupe: arrivederci all’anno prossimo, Carnevale di Venezia!
Qualche anno fa vivevo a Venezia, ho ancora perfettamente in testa il gusto buonissimo delle Veneziane di Tonolo, non ne ho mangiate più di così buone 🙂