Chi sa cos’è un Albergo Diffuso?
Un Albergo Diffuso (abbreviato AD) è una nuova forma di ospitalità , tipicamente italiana, che si differenzia da tutte le altre strutture ricettive esistenti. Un Albergo Diffuso, come dice lo stesso nome (che non va MAI tradotto nelle lingue straniere!), si diffonde nel borgo in cui nasce, perché non è costruito appositamente, ma si sviluppa grazie all’utilizzo ed alla ristrutturazione degli edifici già esistenti nel luogo. Le varie camere dell’Albergo sono sparse nelle stradine e nei vicoli del centro storico, e non distano oltre 2-300 metri dal cuore dell’AD, la reception. Allo stesso modo anche il ristorante e la sala comune sono diffusi nel borgo.
Si tratta di una formula completamente innovativa, che ha però una storia di oltre 40 anni alle spalle: è infatti negli anni ’70 che si sviluppano le prime idee di Albergo Diffuso, prima nella Carnia in Friuli Venezia Giulia e poi in Sardegna con le prime leggi, infine con l’apertura dei primi AD. Oggi in Italia sono più di 80 gli Alberghi Diffusi riconosciuti dall’ADI, l’Associazione nazionale degli Alberghi Diffusi, ognuno con la sua storia e le sue passioni da raccontare.
Il borgo diventa grazie all’Albergo Diffuso un nuovo luogo da scoprire e da riscoprire, e gli abitanti stessi fanno parte di questo progetto, con i loro usi e costumi, le loro tradizioni ed i loro prodotti artigianali. Un turismo soft e consapevole come quello portato dall’Albergo Diffuso può rivitalizzare così anche l’economia locale e risvegliare l’amore per le proprie origini e per l’artigianato, e non impatta negativamente sul territorio e sull’ambiente in cui sorge.
L’Albergo Diffuso è anche un modo per trasmettere l’ospitalità e l’accoglienza tipiche del popolo italiano, e per il turista è un’occasione unica per scoprire il borgo nei suoi aspetti più intimi, vivendo per qualche giorno con il ritmo e lo stile degli altri abitanti. Proprio per questo l’Albergo Diffuso ha due hall: quella interna e quella esterna, una piazza o una stradina dove poter incontrare la comunità locale. Ai servizi alberghieri si abbina un’atmosfera unica, un contesto informale e l’esperienza eccezionale della vita in un borgo in profondo contatto con gli abitanti. Un modo per fare turismo sostenibile e responsabile e vivere un’esperienza unica nella meravigliosa Italia dei borghi!
La mia mission? Far conoscere questa formula ricettiva così speciale anche all’estero, in particolar modo al mercato tedesco, che è quello più importante per il turismo italiano: sono tantissimi i tedeschi che ogni anno scelgono l’Italia come meta delle loro vacanze, e molti di loro amano fare vacanze a contatto con il territorio.
Il mio progetto, chiamato “Diffondiamo l’Albergo Diffuso!”, è nato da una forte passione per il turismo sostenibile e responsabile e dalla convinzione che è solo attraverso nuove idee e nuovi comportamenti che il turismo si evolverà in un’ottica di sostenibilità . Con la collaborazione della Direzione d’Area estera di ENIT di Francoforte sul Meno, dove ho svolto un tirocinio da febbraio a maggio 2014, ho realizzato una nuova pagina web sugli Alberghi Diffusi e sulle vacanze sostenibili nei borghi italiani, inserendola tra i “Reisethemen”, ossia i suggerimenti di vacanza che il portale di ENIT in lingua tedesca offre ai turisti austriaci, svizzeri e soprattutto tedeschi.
La nuova pagina web racconta cos’è un Albergo Diffuso, la struttura, le caratteristiche e la storia di questa particolare tipologia ricettiva; spiega quali sono i servizi offerti ed in che modo si può fare turismo sostenibile e responsabile attraverso un soggiorno in un Albergo Diffuso, e narra di come il turista si possa finalmente sentire parte integrante della località in cui soggiorna, diventando un abitante temporaneo del borgo che lo accoglie. Anche gli altri tipi di Ospitalità Diffusa vengono brevemente citati, così come la varietà di Alberghi Diffusi tematici esistente in Italia.
Il progetto è semplice, ma è un piccolo passo per promuovere su un mercato turistico fondamentale una formula di ospitalità tipicamente italiana, che può portare valore al territorio attraverso un turismo lento e di qualità , senza impatti negativi per l’ambiente e per la popolazione che risiede nel borgo, ma anzi coinvolgendo gli abitanti nella proposta territoriale e dando nuova vita a vecchi edifici ormai in disuso.
Per ulteriori informazioni, non esitate a contattarmi: sarò felice di rispondere alle vostre domande!
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Ottimo articolo e splendida iniziativa 🙂
L’ho letto con molto interesse (e anche altri!). Ci vorrebbero più persone come te, attente alle cose utili e che cercano di far vedere le cose nella giusta prospettiva.
Complimenti :),
Rick
Ciao Rick, ma grazie! 😀
Se passi dalla mia sezione #viaggiaresponsabile trovi qualche iniziativa interessante che ho raccolto nel mio blog.
Ti ringrazio per l’interesse e per i complimenti! Anche tu mi sembra che stia facendo proprio un gran bel lavoro. 😉
A presto!
Certamente lo farò! 🙂
A presto,
Rick