Da tempo pensavo dove poter trascorrere i tre giorni del ponte di Pasqua. Negli ultimi mesi ho continuato a pensare a nuove mete ed a cercare voli con destinazione “Ovunque” per scoprire tratte ancora inesplorate, per poi ritrovarmi all’ultimo momento con la testa confusa ed i prezzi alle stelle. Solo allora mi sono ricordata che vivo in Italia, in un Paese meraviglioso, con tanti borghi da scoprire e città bellissime da vedere e rivedere. Allora ho cambiato idea, ed ho iniziato a pianificare tre giorni in giro per il Friuli Venezia Giulia, una regione che finora conoscevo troppo poco.
Sono stata sommersa di consigli, perché il Friuli Venezia Giulia è una regione ricca di meraviglie da vedere. Purtroppo con solo tre giorni a disposizione non ho potuto vedere tutto quello che mi è stato consigliato, ma sicuramente tornerò. Io e il mio ragazzo abbiamo deciso di trascorrere le due notti a disposizione a Trieste e poi a Gorizia, per fare un giro tra più città spostandoci in macchina.
La prima meta è stata Aquileia, una cittadina con una lunga storia alle spalle grazie alla quale è annoverata oggi tra i più importanti siti archeologici dell’Italia settentrionale. In tutto il territorio infatti sono visibili rovine monumentali di epoca romana. Si giunge in città attraverso la via Giulia Augusta, quella che era una volta l’antico cardo massimo. La sua basilica, risalente al V secolo e ricostruita più volte, custodisce un meraviglioso mosaico, il più ampio di tutto l’Occidente cristiano. La zona archeologica, tra le meglio conservate e più significative del periodo imperiale, e la Basilica Patriarcale di Aquileia rientrano tra i beni iscritti nella lista dell’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità . Da visitare, oltre alla basilica, c’è anche il Museo archeologico nazionale, il Museo paleocristiano di Monastero, il Sepolcreto romano, l’antico porto fluviale, il Foro romano, il Mausoleo ed il Cimitero degli Eroi.
Il nostro viaggio è proseguito per Grado, una città situata su un’isola tra mare e laguna: il suo nome curioso deriva dai gradoni romani che consentivano lo sbarco dalle navi dei passeggeri e delle merci, poiché Grado era lo scalo mercantile di Aquileia. Il suo centro storico è un meraviglioso labirinto di viuzze e cortili pittoreschi in cui perdersi per scoprire edifici come la basilica di Sant’Eufemia col battistero ed il lapidario. Anche il lungomare di Grado merita una visita: da qui lo sguardo può spaziare lungo tutta la Riviera di Trieste fino alla costa dell’Istria.
A Grado abbiamo pranzato in un locale veramente particolare, grazie al consiglio di Vale di DiarioinViaggio: il ristorante della cooperativa pescatori ZeroMiglia, che offre ottimi piatti fatti in casa preparati con il pesce fresco pescato in giornata.
Siamo ripartiti a pancia piena e molto soddisfatti, in direzione Duino: in questo borgo si trova un magnifico castello a strapiombo sul mare, dal quale si dipanano diversi sentieri tra cui il sentiero di Rilke, che arriva fino a Sistiana. Ho detto castello, ma in realtà i castelli sono due. Il Castello Nuovo domina il golfo di Trieste: situato nella parte alta della città , sorge sulle rovine di un avamposto romano ed è stato costruito nel 1300. Al suo interno si possono ammirare l’arredamento d’epoca ed i numerosi documenti storici relativi ai vari ospiti che qui vi soggiornarono, come Sissi, l’arciduca Francesco Ferdinando, Johann Strauss, Franz Listz, Paul Valery per, Gabriele D’Annunzio ed appunto il poeta Rainer Maria Rilke.
Poco più in basso, arroccato su uno sperone roccioso, si trova il Castello Vecchio e le sue rovine, alle quali è legata la leggenda della Dama Bianca, una donna che, gettata in mare dal marito, si trasformò in roccia. La vista dal castello vecchio è meravigliosa. È possibile fare il biglietto per entrambi i siti, che si trovano poco distanti l’uno dall’altro.
Percorrendo la strada stradale panoramica lungo la costa, in una mezz’ora si arriva a Trieste. Io l’ho percorsa al tramonto: vi consiglio di fare lo stesso, per farvi accompagnare in città da una luce meravigliosa.
Trieste è una città di frontiera: la sua lunga storia racconta di continue conquiste a causa dell’importanza come crocevia commerciale. Oggi è punto d’incontro tra tre culture, quella italiana, quella slava e quella austriaca, che emergono dalle tradizioni culturali e dai piatti tipici locali.
Di Trieste probabilmente ve ne parlerò ancora, ma intanto vi anticipo le cose da non perdersi, concentrate nel suo centro storico – che è tutto da girare a piedi – e ben distribuite anche appena fuori città , come i significativi luoghi della Risiera di San Sabba e della Foiba di Basovizza, che visiterò certamente la prossima volta. In centro meritano una visita il Castello di San Giusto e la vicina Cattedrale, e qualche minuto di stupore va dedicato a Piazza Unità d’Italia, meravigliosa sia di giorno che di sera, quando i suoi bei palazzi – tra cui quello in stile liberty del governo ed il palazzo del Municipio – risplendono di luce, mentre sul suo selciato si accendono le lucette blu che indicano il punto fino a dove si spingeva il mare. Già , perché questa bella piazza si apre sul mare più grande d’Europa, sferzata spesso dalla Bora, così come le vesti ed i capelli delle statue affacciate sul Molo Audace: due donne che cuciono lo stendardo italiano ed un soldato che sventola la bandiera della nazione ritrovata.
A Trieste i musei ed i teatri non si contano: sono così tanti che servirebbe una vita qui per visitarli tutti. Anche se il tempo a disposizione è poco, va fatto un giro sullo storico Tram di Opicina, che da piazza Oberdan sale verso l’altopiano del Carso, e due passi fino al Teatro Romano, testimone assieme alla porta augustea dell’Arco di Riccardo dell’antichità della città , fino a perdersi tra tutte le diverse architetture dei maestosi palazzi che adornano le principali vie del centro. A Trieste vissero personalità del calibro di Italo Svevo, Umberto Saba, James Joyce, che se ne stavano ore ed ore nei caffè della città a scrivere le loro opere ed a sognare ad occhi aperti. Ci sono itinerari ad hoc dedicati a loro ed ai caffè storici della città : la prossima volta che tornerò qui farò sicuramente uno degli itinerari suggeriti da Discover Trieste, già testati dall’amica Claudia.
Per tutto il mese di aprile inoltre in città ha luogo la bella iniziativa Le Vie delle Foto, una mostra fotografica collettiva che si snoda tra i locali del centro storico di Trieste, da visitare sorseggiando un aperitivo o un buon caffè.
Per arrivare a Gorizia abbiamo preferito riprendere la strada che corre lungo la costa, fermandoci per una manciata di minuti nel curioso Villaggio del Pescatore, che vale decisamente una tappa all’ora di pranzo.
In tanti mi hanno detto di saltare Gorizia, perché non offriva particolari attrazioni, ma sono contenta di essermi fermata per qualche ora (ed una notte in AirBnB da un ospite molto curioso e davvero accogliente). Al mattino abbiamo visitato il Castello ed il borgo medievale con la Chiesetta di Santo Spirito, che vegliano la città di Gorizia dall’alto di un colle: il castello è conservato perfettamente e la visita è davvero piacevole. Dedicate una visita anche al Duomo, trasformato in cattedrale nel 1752, alla Chiesa di Sant’Ignazio, un edificio barocco del XVII-XVIII secolo ed alla Sinagoga di Gorizia, e godetevi una passeggiata nel centro per ammirare i diversi edifici civili, come il Teatro Verdi ed i numerosi palazzi, tra cui Palazzo Lantieri e Palazzo Strassoldo.
Purtroppo la Trattoria Da Gianni, che in tanti mi hanno consigliato per la sua leggendaria ljubianska, aveva tutti i posti prenotati per oltre un mese, così siamo ripartiti a stomaco vuoto. Prima, però, abbiamo fatto visita alla Piazza della Transalpina, chiamata anche Piazza Europa: è una piazza curiosa perché è divisa a metà tra Italia e Slovenia, tra i comuni di Gorizia e Nova Gorica. Nella piazza, infatti, si trova anche la stazione di Nova Gorica, sulla Ferrovia Transalpina. Fino al 2004, anno dell’entrata della Slovenia nell’Unione Europea, la piazza era divisa da un muro, chiamato Muro di Gorizia, che segnava il confine ed impediva la libera circolazione. Oggi invece al centro della piazza si trova un mosaico circolare ed una linea di mattonelle che indicano il confine di stato, si può attraversare la piazza a piedi e si può stare contemporaneamente con un piede in Italia ed uno in Slovenia.
Sulla strada del ritorno abbiamo fatto tappa prima a Brazzano di Cormons, dove abbiamo mangiato molto bene in un’osteria locale, Terra e Vini, e poi a Palmanova, la città stellata. Mentre da Gorizia non mi aspettavo molto e invece il borgo del suo castello mi ha piacevolmente stupita, Palmanova ha avuto l’effetto contrario. Mi aspettavo un piccolo centro fortificato e pieno di chicche da scoprire, invece l’unica cosa che mi ha colpita sono state le mura, dalla curiosa forma di stella a 9 punte. Palmanova, costruita appositamente come città -fortezza nel XVI secolo e nominata monumento nazionale dal 1960, è un centro molto piccolo: il suo diametro è circa di 2 chilometri da una punta all’altra della sua stella, e vi si accede attraversando una delle tre porte monumentali dai nomi delle direzioni in cui guardano: Porta Udine, Porta Cividale, Porta Aquileia. Le attrazioni cittadine purtroppo si limitano alla Piazza Grande, uno spazio perfettamente esagonale che ospita al suo centro uno stendardo e sulla quale si affaccia il Duomo di Palmanova ed ai piccoli musei come il Museo civico storico ed il Museo storico militare. Se dovessi tornare, sicuramente ne approfitterei per fare una delle passeggiate lungo le mura: ci sono percorsi diversi per lunghezza, durata e difficoltà , dai quali vedere Palmanova da un punto di vista differente.
Questo è stato il mio Friuli Venezia Giulia in una dose concentrata di tre giorni. Voi cos’avete visitato in questa bella regione? Aspetto di leggere i vostri suggerimenti nei commenti per programmare il prossimo viaggio in queste terre speciali! 🙂
Quante cose belle hai visto!! 🙂
Sì, e sarebbero serviti più giorni per vederne altre! 😉
Eh come capita sempre ogni volta che viaggiano in giro per l’Italia:)
Esatto 🙂
E’ uno di quei viaggi che vorrei fare almeno una volta nella vita, che essendo cresciuta a pane e Melaverde, il Friuli è una tappa doverosa! 😀
Ahah mitica! Quei programmi di viaggio (io adoro anche il breve “Sì Viaggiare”) ci fanno così ingolosire… ma prima o poi tutti quei bei posti vanno visti anche dal vivo! 😉
Oh la soddisfazione di non essere sola! 😀
Ma figurati, non sei sola! Se non posso viaggiare almeno prendo appunti per le prossime mete 😉
Bellissimo viaggio! Chissà perché non mi viene mai in mente di visitare questi posti!
Invece sono luoghi pieni di bellezze che spesso vengono sottovalutati! Grazie per averceli fatti scoprire! 🙂
Vero? Siamo sempre li a cercare il volo più economico o la meta mai vista, invece basterebbe guardarsi un po’ attorno! 🙂
Grazie a te!
Questo era stato il primo racconto di viaggio che avevo letto sul tuo blog, e mi aveva particolarmente colpito. A distanza di mesi mi è tornato in mente e, rientrando da un weekend in Istria la settimana scorsa, ho convinto i miei compagni di viaggio a fermarsi ad Aquileia. Ormai era tardi, guidavamo da molto, quindi ci siamo dovuti limitare alla Basilica… che dire, meravigliosa! Ti ringrazio dello spunto, che mi ha permesso di ricordare un luogo così importante e magico non così lontano da casa.
Ciao Valeria! Che bello sapere di averti ispirato questa deviazione, mi fa molto piacere! Ne è valsa la pena allora 🙂 Grazie a te!
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Da friulano diciamo che il friuli, rispetto al resto di italia, ha veramente ben poco da offrire. Si, qualcosa a spot c’è, ma non avendo il teletrasporto purtroppo non ne vale la pena. è tutto molto contenuto e ristretto e le attrazioni sono mediocri. Piuttosto bisognerebbe girare la natura del friuli.
Ciao! Io ho visitato poco del Friuli Venezia Giulia ma la regione e le sue peculiarità mi hanno molto incuriosita e penso proprio che tornerò per scoprire ciò che mi manca. Magari è meno nota di altre regioni, questo sì, ma va valorizzata 😉