Bisanzio, Costantinopoli, Istanbul… già i nomi di questa città fanno sognare di un antico passato, di un presente multiculturale e vivace e di un futuro incredibilmente caotico ma intrigante. Istanbul è una sorta di porta tra Occidente ed Oriente, un ponte tra Europa ed Asia che mi ha ammaliato con il suo fascino. La città si trova proprio nel punto d’incontro di due continenti, l’Europa e l’Asia, divisi dallo stretto del Bosforo ma uniti da questa megalopoli unica al mondo. Rispetto alle tappe precedenti, molto più piccole e tranquille, questa città mi ha catapultata in un caos di rumori, odori, colori e persone di ogni cultura e religione. Del resto, Istanbul è la città più popolosa d’Europa! Cinque giorni sono stati utili per visitare la città e buona parte delle sue attrazioni culturali, per assaporare il turbinio di voci, volti e colori e per cominciare a capire il carattere di una metropoli crocevia di culture.
Istanbul colpisce a fondo anche per i suoi contrasti: da un lato i mercati ed i bazar turchi, dall’altro i negozi all’ultima moda occidentale; da una parte le orde di turisti di ogni nazionalità , dall’altra i turchi che qui lavorano, studiano, vivono e pregano.
Ho cercato di lasciarmi invadere tutti i sensi da questa città , per provare a scoprirla a fondo: il mio sguardo si è perso tra albe e tramonti esplosivi, è corso sulle cupole d’oro delle moschee e lungo le mura di Costantino, mentre il richiamo dei minareti irrompeva all’ora della preghiera, sovrastando ogni altro rumore e fermando apparentemente per un attimo la città . In ogni via gli odori si sono impadroniti delle mie narici, con i profumi stordenti delle spezie, quelli invitanti del cibo di strada ed altri odori meno piacevoli che però fanno parte di una città incredibilmente popolata e visitata quotidianamente. Il çay (the turco) ed i piatti tipici hanno completato l’opera, con i sapori forti e piccanti della carne e delle verdure e quelli più delicati e quasi troppo dolci delle specialità al miele.
Istanbul in InterRail
Come già detto nel post su Sofia, le tratte di lunga percorrenza da e per Istanbul stanno subendo modifiche a causa di una riorganizzazione dei trasporti.
Per chi fa l’InterRail non ci sono grossi problemi, perché vengono messe a disposizione soluzioni alternative come gli autobus, sui quali è valido il biglietto dell’InterRail. Ed è proprio con un autobus che io e la mia compagna di viaggio siamo arrivate in città , più precisamente alla stazione di Sirkeci, dalla quale partono tutti i treni nazionali, internazionali e regionali. Anche i treni che partono dall’aeroporto di Ataturk arrivano qui.
La stazione si trova nel distretto di Eminonu e vicinissima al ponte di Galata, ben collegata con le diverse zone della città , e vale la pena fermarsi un attimo per ammirarla: inaugurata nel 1890 come capolinea del leggendario Orient Express, oggi è crocevia di arrivi e partenze da ogni parte del mondo ed ospita anche un ufficio turistico dove recuperare cartine ed informazioni utili. A tal proposito, vi consiglio di chiedere le informazioni più volte ed a persone diverse: noi abbiamo incontrato persone estremamente gentili e disponibili, ma che non sempre sanno di cosa si sta parlando, e che pur di aiutarci ci hanno indirizzato in maniera errata, lasciandoci con informazioni sbagliate. Può essere utile anche consultare prima del viaggio il sito ufficiale del turismo di Istanbul, in modo da pianificare a grandi linee il proprio soggiorno qui.
Cosa non perdervi a Istanbul
Premesso che a questa domanda risponderei “tutto”, ecco una lista dei “must see” di Istanbul, monumenti, palazzi e attrazioni che devono essere visti prima di ripartire da questa città mozzafiato. Generalmente il centro si può girare a piedi, ma per vedere molto in poco tempo può essere comodo utilizzare i mezzi pubblici. Per farlo, l’ideale è usare la Istanbulkart, una carta ricaricabile che permette di utilizzare qualsiasi mezzo pubblico cittadino e di pagare le corse molto meno che acquistando i singoli biglietti. La carta viene rilasciata con una cauzione che non sembra restituibile, ma conviene tenerla se si prevede di tornare ad Istanbul poiché non scade. Si può acquistare presso gli uffici dei più importanti interscambi di trasporto, si ricarica facilmente ed è multi-utente: questo significa che si può comprare solo una carta ed utilizzarla fino a 5 persone. Noi siamo state particolarmente fortunate: nell’ostello-dormitorio di Sofia abbiamo prestato la nostra stanza come deposito bagagli ad una coppia di giovani viaggiatori provenienti da Istanbul; quando alla sera siamo rientrate in stanza abbiamo trovato la Istanbulkart che ci avevano lasciato per ringraziarci.
Ma torniamo a cosa visitare a piedi o con i mezzi pubblici nella magnifica Istanbul:
- la Basilica di Santa Sofia, meraviglia architettonica bizantina e custode di religioni diverse: fatta edificare dall’imperatore Giustiniano nel 537, fu il simbolo della cristianità per quasi mille anni, trasformandosi poi nel simbolo dei musulmani divenendo una moschea. Oggi è un museo spettacolare;
- la Moschea Blu, che si erge quasi di fronte alla Basilica di Santa Sofia, proprio per rivaleggiare in bellezza: fu costruita nel 1617 dal sultano Ahmet I ed ha la particolarità di avere sei minareti, caratteristica che dovrebbe essere riservata esclusivamente alla moschea del Profeta alla Mecca. Di conseguenza alla Mecca venne costruito un settimo minareto, il Kaa’ba. Magnifica la sala della preghiera, decorata con 20.000 piastrelle di ceramica blu con riflessi azzurri;
- il Palazzo di Topkapi, collocato sul Promontorio del Serraglio, tra il Corno d’Oro ed il Mar di Marmara, e protetto anche dalle mura teodosiane di Costantinopoli: centro del potere ottomano per quasi quattro secoli, fu la residenza principale dei sultani finché venne sostituita dal Palazzo Dolmabahçe nel 1853. Ci vuole una giornata intera per visitare il palazzo ed i suoi cortili, ma ne vale la pena, anche per la vista incredibile dai suoi giardini;
- l’Harem di Topkapi, interno al Palazzo omonimo: un labirinto unico di stanze, corridoi e cortili in cui vivevano in isolamento tutte le donne del sultano, mogli e concubine;
- la Moschea di Solimano, capolavoro dell’architetto Mimar Sinan che la costruì assieme a 3000 lavoratori tra il 1550 ed il 1557;
- le Case Ottomane di Sogukçesme Sokagi, caratteristiche casette in legno del XVIII secolo collocate sulla stradina tra la zona esterna del Palazzo di corte e la parte posteriore della chiesa di Santa Sofia;
- il Ponte di Galata, progettato dal nostro Leonardo da Vinci! Il progetto originale, commissionato dal sultano Beyazid II, non venne realizzato, ed il ponte attuale venne costruito nel 1992 per sostituire un ponte di barche risalente al 1912. Attraversandolo, lo sguardo corre da una parte all’altra nei due continenti: verso ovest, in Europa e verso est, lungo il Bosforo, in Asia;
- l’antico quartiere di BeyoÄŸlu, uno dei più pittoreschi della città , con la Torre di Galata che domina sullo stretto del Corno d’Oro e il grande viale di Ä°stiklâl Caddes, sul quale corre la linea nostalgica del tram Pera: saliteci per un viaggio indietro nel tempo. Su questo viale si trovano numerosi negozi: fate un salto in una delle pasticcerie ed assaggiate le specialità locali come baklava e lokum!
- la Chiesa di San Salvatore in Chora, costruita alla fine del XI secolo; Al suo interno si trovano splendidi mosaici ed affreschi del XIV secolo;
- il Palazzo Dolmabahçe, un enorme palazzo (285 camere, 4 saloni, 6 gallerie, 6 bagni turchi e 43 bagni!) costruito nel XIX secolo con marmo bianco, vetro veneziano, 14 tonnellate d’oro e 6 d’argento;
- la Basilica Cisterna, un’ampia cisterna sotterranea costruita da Costantino;
- l’Ippodromo di Costantinopoli, centro della Costantinopoli romana ed oggi un grande parco con la fontana tedesca e gli obelischi, quello egiziano e quello di Costantino;
- i Musei Archeologici di Istanbul, per fare un viaggio nelle civiltà della Mesopotamia, Egitto e Anatolia ed immergersi nella storia della città e dei suoi imperi;
- la Fortezza di Rumeli, un castello costruito nel 1452 per controllare la navigazione sul Bosforo. Da lassù si gode di un panorama mozzafiato;
- il Gran Bazar, un immenso mercato coperto unico al mondo: vi si vende di tutto, dalle spezie agli abiti, dai gioielli alle ceramiche. La zona allargata include ristoranti, moschee, fontane e case da tè. 65 vie, 22 porte d’accesso, più di 4000 negozi, nessun prezzo: tutto è lasciato alla contrattazione! Non dimenticatevi di visitare anche il Bazar delle Spezie, poco distante.
Se volete vedere tante cose, può essere comodo e conveniente acquistare il Museum Pass, una card che permette l’ingresso a tantissime attrazioni senza dover fare la coda per il biglietto. Informatevi bene prima di acquistarla per valutare le tempistiche: la card vale in entrambi i casi per tutte le attrazioni indicate, ma la durata cambia tra 3 giorni e 5 giorni, che vengono calcolati in ore. Se acquistate la card da 3 giorni nel pomeriggio sarà quindi valida per 72 ore e non per 3 giorni “solari”, ed è valida a partire dalla prima entrata in un museo del circuito. Il Museum Pass può essere acquistato in tutte le biglietterie dei musei e palazzi del circuito.
Prendetevi una pausa qui:
In un hamam! In città ce ne sono di ogni tipo, grandezza e qualità , con hamam di lusso che coccolano i propri ospiti con ogni servizio immaginabile ed altri più modesti, in cui spesso si recano anche gli abitanti locali. Se volete farvi un regalo, investite in qualche ora di puro relax, e cercate l’hamam che più vi ispira. Noi povere squattrinate abbiamo optato per un hamam più rustico, chiedendo consiglio al portiere dello stabile in cui avevamo affittato un appartamento. Non volevamo spendere tanto, ma allo stesso tempo cercavamo un hamam poco turistico, per cui ci è stato indicato l’Hamam GedikpaÅŸa, uno storico bagno turco risalente al 1475. La struttura è decisamente antica e un po’ scadente, ma il prezzo è nettamente inferiore rispetto a quello di altri centri (circa 25 €, mentre solitamente si va dai 75 € in su). L’hamam offre bagni turchi, piccole piscine ad immersione e saune separati per entrambi i sessi, ed un servizio completo con scrub, lavaggio e massaggi rigeneranti. Un consiglio? Portatevi costume, ciabatte ed un asciugamano; sul resto si può chiudere un’occhio e cercare di adattarsi. L’esperienza non è facile perché noi occidentali siamo abituati a standard completamente diversi, ma è sicuramente utile per calarsi nella realtà locale e nelle tradizioni turche. Che sia un’esperienza a 5 stelle o una meno lussuosa, non si può lasciare Istanbul senza essere entrati in un vero hamam!
Fate un salto…
nella parte orientale della città : anche se le attrazioni sono quasi tutte concentrate nella parte “occidentale”, una visita della sponda asiatica è d’obbligo. Ad Üsküdar si trovano numerose moschee, e la sensazione di lasciare il turismo dall’altra parte per avventurarsi in una zona battuta solo dai locali è forte. Imperdibile una passeggiata lungo il Bosforo: dirigetevi verso la torre di Leandro, fino ad arrivare ai lastroni di cemento trasformati in caffè con tappeti e cuscini. Io qui ho goduto di un magnifico tramonto sulle cupole ed i minareti della città , sorseggiando un çay e perdendomi a guardare i gabbiani che sfidavano la brezza del Bosforo.
Non dimenticate di…
Fare un giro in traghetto sul Bosforo! Le compagnie private che offrono tour del Bosforo sono tantissime, e conviene valutare quella che fa al caso vostro per prezzo ed orari; quasi tutte partono da Eminönü, e si può arrivare fino ad Anadolu Kavağı, all’imbocco del mar Nero. Se avete poco tempo, per una mini gita decisamente low cost ci sono anche i battelli che trasportano dalla parte europea della città alla parte asiatica e viceversa. Noi li abbiamo presi per Kadıköy: con pochi euro si attraversa il Bosforo e si può stare seduti in cima o in fondo alla nave per godere della vista e della brezza sullo stretto.
Un’altra cosa da non dimenticare se siete donne: portate con voi un velo con cui coprirvi il capo all’interno delle moschee. A volte all’ingresso vengono forniti teli alternativi, ma portare un foulard con sé è un primo grande segno di rispetto verso la cultura della terra che si visita.
Poche ore prima di partire, questa volta in maniera definitiva per il rientro in Italia con un volo su Bologna, siamo riuscite a rivedere per l’ultima volta gli amici canadesi conosciuti sul treno verso Belgrado, che avevano raggiunto Istanbul in autobus partendo un giorno dopo di noi. Abbiamo cenato assieme con un Borek, ci siamo scambiati i contatti e sul ponte di Galata ci siamo salutati, domandandoci in silenzio se ci saremmo rivisti ancora da qualche parte in giro per il mondo.
Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamoâ€, e non sanno perché. I loro desideri hanno le forme delle nuvole.
(Charles Baudelaire)
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Splendido articolo! Mi sembra di rivivere il mio viaggio in Turchia â¤ï¸
Grazie Wanderlust 😀
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