Si legge tutto d’un soffio “L’altra Venezia”, di Predrag Matvejević, una raccolta di pensieri e riflessioni sulla città “rappresentata innumerevoli volte, con la penna e con il pennello.” È proprio attorno a questa considerazione che si sviluppa il libro: Venezia è la protagonista di moltissime opere, dalla pittura alla musica, dalla letteratura alle più svariate arti. Matvejević non vuole aggiungere nulla di nuovo al già detto, ma “scopre frammenti e reperti pulendo delicatamente con un pennello la realtà sepolta sotto la polvere delle rappresentazioni”, per usare una bellissima espressione di Raffaele La Capria, che ne cura la prefazione.
Ai brevi capitoli si alternano cartine geografiche e vedute prospettiche della città veneziana degli ultimi secoli. Il mio occhio cade sempre sulle due colonne che segnano l’ingresso a Piazza San Marco dal mare. È proprio attraverso la scoperta e la riscoperta dei piccoli dettagli che le parole di Matvejević mi accompagnano ancora una volta lungo le calli, sopra ai ponti, nei giardini, per osservare con uno sguardo diverso, attento ai particolari, questa città unica nel suo genere.
Una chicca è la parte finale, “Ombre di città mediterranee”, piccoli stralci di poesia per ogni città affacciata sul Mediterraneo: rivisitare rapidamente alcune di esse attraverso queste sentenze è stata una esperienza avvincente.