Oggi vi porto in un posto nuovo: faremo un viaggio in uno Stato che non si trova in nessuna cartina geografica.
Si tratta del Garbage Patch State, uno Stato di sedici milioni di km², interamente fatto di rifiuti di plastica. Proprio così, questa mole enorme è l’immenso Stato delle Immondizie, che rappresenta il pericoloso fenomeno delle isole di plastica che galleggiano negli oceani. I Garbage Patch sono infatti cinque isole oceaniche galleggianti costituite da rifiuti, la maggior parte in plastica, che occupano già sedici milioni di chilometri quadrati e si espandono continuamente. È un vero e proprio stato che non si vede, poiché i frammenti non sono visibili, ma che c’è, esiste, ed è una minaccia costante per l’ambiente. La plastica intossica gli oceani e ne deforma gli abitanti, oltre ad essere pericolosa per la stessa umanità : i minuscoli frammenti sono infatti ingeriti dalla fauna marina.
Il Garbage Patch State è stato presentato ufficialmente alla sede UNESCO di Parigi l’11 aprile 2013 ed è stato dichiarato dalla stessa UNESCO “Stato Federale†riconosciuto dalla comunità internazionale. Esso si inserisce all’interno dell’opera “Wastelandâ€, patrocinata dal Ministero dell’Ambiente, con cui l’artista Maria Cristina Finucci non vuole demonizzare la plastica, ma semplicemente sensibilizzare e far riflettere sull’uso esagerato che se ne fa quotidianamente.
A Venezia il Garbage Patch State è ospitato dalla sede dell’Università Ca’ Foscari: una marea di tappi di plastica colorata si arrampicano sui muri dell’edificio tentando di raggiungere il Canal Grande, a simbolizzare lo straripare della plastica e dei rifiuti in tutti i mari e gli oceani del pianeta. Accanto ai tappi, un enorme cubo funge da sala cinematografica, per immergere lo spettatore nella “zuppa di plastica†a 360°.
L’opera è visitabile fino al 24 novembre (da lunedì a venerdì  10-18; sabato 10-13.45) e l’ingresso è libero; dopo Venezia, Wasteland continuerà l’opera di sensibilizzazione, assumendo nuove sembianze in giro per l’Europa.