Le giornate stanno diventando sempre più brevi e fredde, ma di rintanarsi in casa una zingara come me non ne ha proprio voglia! Assieme a due amiche, così, escogito una gita fuori porta, ossia fuori da Venezia, straripante di turisti specialmente nel weekend.
Ci dirigiamo a Treviso, capitale della Marca “gioiosa et amorosaâ€, nome che deriva dalle feste cavalleresche tenute nella città nell’epoca per lei più gloriosa, all’inizio del primo millennio. In poco meno di mezz’ora di treno da Venezia arriviamo nella cittadina, fulcro di storia e di cultura fin dai primi secoli. Abbiamo scelto il giorno giusto: proprio questo weekend, 17 e 18 novembre, nella storica piazza dei Signori ha luogo la manifestazione enogastronomica “Giornate dei Saporiâ€. Bighelloniamo tra le bancarelle in cerca di qualche sfizio, e la nostra scelta ricade su una fragrante focaccia al radicchio (trevigiano, ovviamente!).
Rifocillate, ci guardiamo attorno e facciamo un giro sotto i portici e le logge del Palazzo della Prefettura, e cosa scopriamo? L’originale statua della “Fontana delle tetteâ€: una curiosa fontana costruita su ordine di Alvise Da Ponte, all’epoca Podestà delle Repubblica di Venezia, in seguito ad una forte siccità che colpì la città di Treviso e la campagna circostante nel 1559. Da allora fino al 1797, anno della caduta della Serenissima Repubblica di Venezia, in onore di ogni nuovo Podestà dalla fontana sgorgavano vino rosso da un seno e vino bianco dall’altro, e tutti i cittadini potevano bere gratuitamente per 3 giorni. Se potessi fare un tuffo nel passato, vorrei provare a festeggiare una giornata in onore del Podestà ! 😉 Oggi la statua originaria si trova in una teca nel cortile del Palazzo dei Trecento, mentre una copia è collocata in una piccola galleria che collega il Calmaggiore con la Piazzetta della Torre e la Calle del Podestà .
Proseguiamo il tour nella città trevigiana, ammirandone l’imponente duomo e le mura. Addentrandoci tra i vicoli, giungiamo alla chiesa di San Francesco, dove si trovano i monumenti sepolcrali di Pietro Alighieri, figlio di Dante Alighieri e di Francesca Petrarca, figlia dell’omonimo poeta. Caratteristica di Treviso è anche il suo aspetto idrico: la città è attraversata dai Buranelli, i collegamenti che permettevano gli scambi commerciali con Venezia. Il nome di queste vie acquee deriva probabilmente dalle residenze dei pescatori originari dell’isola di Burano.
La temperatura comincia a farsi sentire, così decidiamo di entrare in un bar a bere una buona cioccolata calda: da City, al numero 8 di piazza Monte della Pietà , ce ne sono diversi gusti, tutti super golosi. Anche l’ambiente è piacevole, e l’illuminazione attira la mia curiosità : ogni luce è composta da bicchieri di varie dimensioni, e l’effetto è notevole.
Si è fatto freddo e buio: è ora di tornare a casa. Lasciamo Treviso con una certezza: ritorneremo con la bella stagione per prendere un aperitivo lungo i Buranelli colorati dal tramonto, uno degli angoli più caratteristici della città .
Scrivi proprio bene e coinvolgi nella voglia di scoprire!
Ciao da mamma e papa’.
Grazie 🙂