A volte mi chiedo se “faccio bene il mio lavoroâ€, ossia se faccio la cosa giusta scrivendo di posti meravigliosi, di luoghi non ancora invasi dal turismo di massa, di piccoli locali autentici in cui assaporare tutt’ora le ricette di una volta. Ma mentre mi pongo questo dubbio, dentro di me sorge automatica anche la risposta: chi legge il mio blog, e chi legge i blog di viaggio in generale, solitamente non fa parte della schiera dei turisti “mordi e fuggiâ€, identificandosi piuttosto in un viaggiatore, in un esploratore che va alla ricerca dell’autenticità nel corso della sua vacanza. Penso così a tutti i blogger ed ai lettori che scovano ogni volta nei vari post qualcosa di bello, di curioso, di vero, e programmano il loro prossimo viaggio anche sulla base, forse, di quel consiglio e di quel suggerimento che hanno letto nella grande rete dei blog di viaggio.
In fondo, anche questo è parte del fine del mio blog: dare consigli di cuore per un turismo autentico, sulla base delle mie esperienze, a persone che amano viaggiare alla maniera che piace a me.