Verona, la città dell’amore. Il lago di Garda, un tripudio di borghi colorati, barche a vela e sapori tradizionali. La Vallagarina con la città di Rovereto ed i suoi maestosi castelli. Posti meravigliosi, da visitare almeno una volta nella vita: ecco perché ho preparato un itinerario di tre giorni alla scoperta di questi territori unici, da esplorare lentamente e con il proprio ritmo. Il percorso può essere fatto in diversi modi, ma il più veloce e comodo è probabilmente l’auto. Io l’ho noleggiata direttamente all’aeroporto di Verona dopo averla prenotata online attraverso TiNoleggio, un pratico portale per il noleggio di auto e furgoni che compara le offerte dei noleggiatori in tutto il mondo ed offre tariffe dedicate, facendo risparmiare un bel po’.
Il primo giorno la destinazione è il lago di Garda: chiunque lo conosce lo ha sentito nominare almeno una volta nella sua vita. La ragione esiste, ed è semplice: il lago di Garda è unico. Si tratta del lago più grande d’Italia, unisce tre regioni (Trentino Alto Adige, Veneto e Lombardia) in un grande abbraccio ed offre una varietà di borghi, paesaggi e territori unici e meravigliosi. I miei borghi preferiti del Benaco sono tanti, ma sono costretta a sceglierne solo alcuni per ragioni di tempo. La prima tappa è Lazise, borgo fondato dagli antichi romani: mi addentro nel centro storico medievale, circondato da possenti mura erette dai Signori Scaligeri nel XIV secolo. Una foto in piazza Vittorio Emanuele ed un’altra nel caratteristico porticciolo con le barche dei pescatori: gli angoli da fermare in uno scatto sembrano infiniti. Il sole mi accompagna nella passeggiata sul bellissimo lungolago, sul quale si affacciano casette, bar, ristoranti e piccoli negozi. Prima di andare via, non può mancare una visita alla Rocca, alla Dogana Veneta ed al Castello Scaligero.
Un altro luogo che adoro è Bardolino, collegata a Lazise da una passeggiata in riva al lago di circa 5 chilometri. Il centro storico è molto caratteristico, con le sue casette costruite ed abitate da pescatori. Al tramonto il Garda regala panorami mozzafiato: prendetevi il tempo per gustarvi uno Spritz o un Hugo in riva al lago ed ammirare lo spettacolo gratuito della natura.
Il secondo giorno si viaggia verso nord, sempre lungo la Gardesana orientale: le ruote corrono e fuori dai finestrini ammiro Garda, Torri del Benaco, Brenzone e Malcesine. Proprio da Malcesine, un altro tra i miei borghi preferiti sul lago di Garda, parte la funivia che collega il lago con il sovrastante Monte Baldo. Costruita ancora nel 1962, la funivia Malcesine – Monte Baldo è stata interamente ricostruita nel 2002 ed ogni estate porta migliaia di turisti a scoprire le bellezze del Monte Baldo e ad ammirare il Lago di Garda dall’alto. La stazione di valle si trova poco sopra il centro storico di Malcesine: da qui si parte per un viaggio nel viaggio, su cabine con vista che portano in poco tempo in quota, a 1780 metri d’altezza. Le corse partono ogni 30 minuti ed in una decina di minuti si arriva a San Michele, stazione intermedia posta a 580 metri. Qui si fa un rapido cambio di cabina: quelle che da questo punto portano al Passo Tratto Spino sul Monte Baldo compiono un giro completo di 360 gradi durante la corsa, offrendo una vista unica e suggestiva sull’intero lago di Garda e sulla natura circostante. In altri dieci minuti si giunge a destinazione: da qui si possono fare brevi passeggiate nei dintorni, percorsi più o meno impegnativi di trekking e sentieri da affrontare in mountain bike. Basta percorrere pochi passi per trovarsi di fronte ad uno spettacolare panorama: lo sguardo corre dalla riva trentina fino alle sponde lombarde e venete, abbracciando in un’unica vista l’intero lago.
Sul massiccio montuoso si trova il Parco Naturale Locale del Monte Baldo, noto già nel 1500 come “Hortus Italiaeâ€, Giardino d’Italia, decretato bandiera verde Legambiente e caratterizzato da una biodiversità straordinaria: qui infatti si trovano ben 20 habitat differenti, che comprendono oltre 1800 specie di piante ed animali.
Una volta tornati a Malcesine, si può fare un giro nel suo bel centro storico, cenare in uno dei locali in riva al lago ed ammirare il Castello a picco sull’acqua.
Il terzo giorno è dedicato alla Vallagarina ed ai suoi maestosi castelli: dalla parte più a nord del lago di Garda, la sponda trentina con i bei borghi di Torbole, Arco e Riva del Garda, si entra così nella parte più a sud della valle dell’Adige. Castel Noarna dà il benvenuto dall’alto a chi arriva in Vallagarina, accogliendo visitatori ed amanti del vino all’interno delle sue mura medievali. Sono fortunata ed intercetto una degustazione a cura della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino: un buon bicchiere di fresco Nosiola ci voleva proprio! Il vino è prodotto qui: gli avvolti cinquecenteschi del castello ospitano una piccola cantina autoctona.
Da Castel Noarna si intravede Rovereto, la città della cultura e della pace. Una volta scesi in valle, il mio consiglio è di scoprire la parte storica della città a piedi, lasciando la macchina in uno dei parcheggi disponibili in centro. La passeggiata diventa presto un viaggio nelle diverse epoche storiche che ha vissuto Rovereto: dal Medioevo, com’è visibile nelle mura della città costruite dai Signori di Castelbarco, alla dominazione della Serenissima evidente nella Chiesa di San Marco e nella Casa del Podestà , al Settecento del teatro Zandonai e dei palazzi di Corso Bettini, alla prima guerra mondiale nelle sale del museo ospitato all’interno del Castello ed infine all’epoca contemporanea sotto la cupola del MART, il museo di arte moderna e contemporanea di Rovereto e Trento.
Riprendete l’auto per arrivare sul Colle di Miravalle, alla Campana dei Caduti: fusa con il bronzo dei cannoni delle nazioni partecipanti alla Prima guerra mondiale, “Maria Dolens” è la campana più grande del mondo che suoni a distesa. Ogni sera suona cento rintocchi in memoria dei caduti di tutte le guerre e come monito di pace universale.
Scendo ancora più a sud nel mio Trentino, fino ad arrivare al Castello di Avio, roccaforte della nobile famiglia dei Castelbarco. Al suo interno il castello custodisce raffinati affreschi trecenteschi, un giardino curato e torri merlate da cui ammirare uno straordinario panorama sulla bassa Vallagarina solcata dal fiume Adige.
Si è fatta ora di uno spuntino: alla “Locanda del Castello” prendo un buon vino ed un bel tagliere di prodotti tipici, da degustare tra le mura con vista mozzafiato.
Purtroppo si è fatta sera ed è già ora di rientrare, ma c’è ancora tempo per una rapida visita a Verona, la città che mi ha ospitata durante l’università e che mi ha conquistata con il suo fascino. Il centro storico, attraversato dall’Adige, racchiude luoghi emblematici come la Casa di Giulietta e le Arche Scaligere, le tombe dei Signori di Verona, e piazze meravigliose come Piazza Erbe con i suoi mercati e locali e Piazza Bra con la maestosa Arena. Attraversato Ponte Pietra, il ponte più antico di tutta la città , si imbocca una scalinata che in pochi minuti porta a Castel San Pietro: da lassù si apre una vista incredibile sull’intera città , un posto romantico ed estremamente panoramico che regala sempre emozioni e splendide fotografie. Ed è qui che termina il mio breve ma intenso itinerario alla scoperta dei dintorni: un percorso ad anello da fare in tre giorni o da diluire in più giornate con maggior tempo a disposizione. Se lo provate ed avete bisogno di qualche tappa in più scrivetemi: sarò felice di condividere con voi altri luoghi che adoro 🙂
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