Lungo la costa ligure, in fondo alla Riviera di Ponente, così vicina alla Francia da sentirne il profumo di baguette nell’aria: è Imperia, un nugolo di borghi uniti da meno di cent’anni in un’unica grande città . Correva il 1923 infatti quando un decreto reale riuniva in un unico comune ben undici diverse realtà , dai due centri principali di Oneglia e Porto Maurizio ai lati opposti del torrente Impero fino ai borghi più piccoli. Oggi Imperia è un luogo speciale tra terra e mare, che abbraccia i suoi abitanti come i visitatori che si perdono tra i suoi vicoli. Io l’ho visitata durante un intenso weekend di sole, vento e colore: ecco cosa mi è piaciuto di più!
Un’escursione in barca a vela
Una delle attività più spettacolari ed emozionanti da fare ad Imperia è sicuramente un’escursione a bordo di una barca a vela. Il dondolio che culla i pensieri, il vento tra i capelli, Imperia vista dal mare: tutto questo è davvero impagabile. Complice il bel tempo soleggiato e il vento a favore, abbiamo veleggiato verso il mare per una buona mezz’ora, e poi ci siamo fermati, a qualche metro dalla costa, per goderci la pace dei sensi e la vista spettacolare. Si rientra a riva con poco vento tra le vele: alla fine bisogna accendere rapidamente anche il motore, ma questo mezzo di trasporto può essere veramente ecologico se si riescono a sfruttare i venti.
Visitare il Museo dell’Olivo
Ad Imperia si trova un museo storico sugli olivi, sulla loro storia e sull’olio, l’oro liquido che viene prodotto in questo territorio accarezzato dal vento e baciato dal sole. Il Museo dell’Olivo Carlo Carli, nato dall’amore per questa pianta e dalla passione per il collezionismo della Famiglia Carli, offre ai visitatori un viaggio alla scoperta dell’olivo nel corso dei secoli. Nelle diciotto sale si susseguono collezioni di preziosi reperti archeologici legati alla cultura dell’olivo, che portano dalla storia dell’olio e dell’olivo nel Mediterraneo all’ode del terreno in Liguria con i caratteristici muretti a secco, passando dai benefici dell’olio come prodotto a tutto tondo e dalla sua esportazione dalla Riviera di Ponente nel mondo, con una coloratissima collezione di lattine d’epoca. Sia nel museo che nel bel giardino sono esposti antichi frantoi, mentre tutta la struttura è custodita da piante secolari ed olivi millenari. Impossibile andarsene senza portare con sé una bottiglia d’olio oppure un prodotto cosmetico a base di questo prezioso prodotto!
Perdersi al Parasio
Il Parasio è la Liguria più casereccia, è il borgo autentico con i veri caruggi liguri e le case color pastello. È bello perdersi tra i suoi vicoli e le sue scalinate fiorite, girovagare alla ricerca di scorci pittoreschi e ammirare il mare dall’alto del promontorio. Qui si trova il Duomo di San Maurizio, la chiesa più grande della regione, costruito in stile neoclassico tra il 1781 e il 1832. Dal promontorio del Parasio la sua cupola domina su tutta Imperia. Al Parasio si può anche vedere il Convento delle suore di Santa Chiara con le sue suggestive logge, l’Oratorio di San Pietro, diversi palazzi affrescati, piazza Raineri, la casa natale di San Leonardo, patrono della città di Imperia, l’ottocentesco teatro Cavour, il Museo Navale Internazionale del Ponente Ligure e la Chiesa dei Cavalieri di Malta, eretta nel 1362 all’esterno dell’antica cinta muraria.
Per fare una visita guidata del borgo ci si può affidare a “Gira Parasio“, un percorso studiato dall’associazione Circolo Parasio che guida alla scoperta delle bellezze architettoniche e storiche del quartiere attraverso pannelli esplicativi. Periodicamente vengono organizzate anche visite guidate gratuite.
Assaggiare cose buone a Borgo Foce e non solo
La cucina ligure è gustosa e genuina, e non si può fare a meno di provare i piatti tipici locali, dallo street food al pesce fresco accompagnato da un buon vino come il Vermentino o il Pigato. Partendo proprio dal cibo di strada, sulla Riviera del Ponente si deve assaggiare la Torta Verde, una sfoglia sottile d’impasto ripiena di bietole o erbette, la Farinata di ceci ed infine la Pizza all’Andrea, che deve il suo nome all’ammiraglio della Repubblica di Genova Andrea Doria, ed è una saporita pizza condita con sugo, pasta di acciughe, aglio ed olio di oliva.
Uno dei piatti della tradizione è il cappon magro, una ricetta a base di pesce, erbe aromatiche e verdure che in passato le madri e mogli dei marinai preparavano ai loro uomini prima di salpare, perché si conservava bene grazie all’aceto, uno degli ingredienti.
Il pesce fresco e sapientemente cucinato si può gustare in diversi locali di Imperia: imperdibili i paccheri con polpo, pomodorini e olive che ho assaggiato alla Lanterna Blu, o il gustosissimo “Ciuppìn” de I Sognatori, una zuppa rossa di pesce servita direttamente in pentola. Quest’ultimo ristorante e bistrot, che organizza anche particolari eventi come cene con gli autori, si trova nel caratteristico Borgo Foce. Da qui si può arrivare a piedi fino al Borgo della Marina lungo la panoramica Passeggiata degli Innamorati.
Andare in visita ai produttori locali
Una delle attività che mi piace fare quando sono in un posto nuovo è conoscere i produttori del territorio. Ad Imperia la fanno da padrone vino ed olio, così nel weekend ho potuto visitare l’azienda Vitivinicola VisAmoris ed il Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia.
La storia di VisAmoris è una storia di passione, tenacia ed amore per la Liguria. Da un piccolo vigneto di 2500 metri quadrati disposto su 3 fasce a circa a 3 chilometri dal mare ad Imperia, fino ad arrivare a 3,5 ettari di terreni terrazzati coltivati a vite: è “l’amore per una terra aspra, ma generosa” che ha portato la famiglia Tozzi a produrre il Pigato, un vino speciale che sa di territorio, dei suoi colori, dei suoi profumi, della fatica e tenacia della sua gente. Dopo averci mostrato i vigneti curati manualmente e raccontato della fatica e della soddisfazione della vendemmia fatta manualmente, la famiglia VisAmoris ci ha accolto come vecchi amici in casa sua, alla sua tavola, per farci assaggiare i piatti preparati con amore ed i frutti della passione e del lavoro di tutta la squadra.
Nel territorio di Imperia sono ancora numerosi i frantoi. Uno di questi, il Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia, si trova a Sant’Agata, un pittoresco borgo adagiato sulle colline imperiesi ed affacciato sul mare. La famiglia Mela coltiva e produce da oltre 190 anni le caratteristiche olive taggiasche, tipiche del Ponente ligure, curando manualmente gli olivi e raccogliendone a mano i frutti. Al frantoio nascono diversi prodotti: dalle golose olive taggiasche all’olio ottenuto rigorosamente dalla spremitura a freddo, fino ai diversi ortaggi messi sott’olio ed alle salse preparate artigianalmente. Una loro specialità ? Le olive taggiasche candite: incredibili!
Mangiare la vera Farinata ad Oneglia
Oneglia, sviluppata sulla piana alla foce del torrente Impero, è uno dei centri più grandi di Imperia assieme a Porto Maurizio, arroccato invece sul promontorio del Parasio. Il passato racconta di un’accesa rivalità tra le due realtà , espressa in una forte concorrenza commerciale, in sentite faide famigliari ed in una differente organizzazione amministrativa, perché Oneglia era legata al dominio dei Savoia mentre Porto Maurizio era fedele a Genova. Di conseguenza anche ad Oneglia si trova un altro centro storico, un altro porto, un’altra stazione dei treni… e tanti altri luoghi da scoprire, dalla tardo-barocca Collegiata di San Giovanni Battista al centro della città , ai portici di piazza Dante, fino a Villa Grock.
Seguendo il profumo di cose buone si arriva facilmente in via Domenico Costanzo, l’antico “Carugio du Mùâ€, per scoprire una vera chicca. Nel forno a legna di A Sciamadda cuociono i veri prodotti tipici liguri: la Pizza all’Andrea, la Torta Verde e la Farinata con i cipollotti, che dopo aver riposato tre ore ed aver raggiunto i 350 gradi, va mangiata se possibile appena sfornata. Si scioglie in bocca, con il bello del suo contrasto: una piacevole consistenza cremosa ma con la crosticina croccante in superficie. Una vera goduria!
Giocare a Villa Grock
Sulla collina che domina il centro di Oneglia si erge Villa Grock, un grande edificio liberty commissionato negli anni venti al geometra Ventimiglia dal celebre clown Grock. Charles Adrien Wettach, in arte Grock, fu un circense svizzero, un artista poliedrico che ammaliò con la sua eccentricità tanti grandi e bambini nella prima metà del Novecento. Villa Bianca, oggi chiamata in suo onore Villa Grock, è un complesso composto dalla palazzina in stile Liberty, un padiglione delle feste ed un grande giardino con fontane, un lago con giochi d’acqua ed un piccolo ponte orientaleggiante. In questo splendido giardino Grock riceveva gli ospiti invitati ai suoi spettacoli. Riaperta al pubblico nel 2010, oggi la villa ospita il Museo del Clown, un curioso percorso all’interno della casa di un vero clown che è un omaggio all’estro creativo ed alla personalità di Grock.
Con il sole che accompagna i passi ed il vento tra i capelli, mentre ti invita a scoprire tutte le sue meraviglie nascoste tra caruggi liguri e posti curiosi, Imperia sa farsi amare. E io l’ho amata, nella salsedine che impregna il viso sul lungomare, nel profumo della farinata appena sfornata, nel sapore del mare dentro quella pentola in ceramica. Con gli occhi pieni dei colori dei suoi scorci, con le braccia aperte verso la libertà dell’orizzonte, con il cuore colmo dell’affetto degli imperiesi.
Post in collaborazione con il Comune di Imperia in occasione dell’Imperia Travel Blogger Contest