Il Cile, un territorio stretto e lunghissimo, quasi infinito, oltre le terre dei ghiacci. Un Paese tra gli estremi, in oltre 4000 chilometri che portano da nord a sud, dal deserto di Atacama fino alla fine del mondo. Chilometro dopo chilometro, in Cile cambia tutto: la natura, lo stile di vita ed i viaggiatori che lo attraversano. Dopo aver esplorato il Norte Chico ed aver goduto del fascino di ValparaÃso e Viña Del Mar, il nostro viaggio è proseguito al sud, per visitare i luoghi mistici del Sur cileno, accompagnati da una pioggerellina costante (qui piove circa 300 giorni all’anno) ed immersi completamente nella cultura mapuche.
Puerto Montt, porta per la Patagonia e la Terra del Fuoco
Il volo interno atterra a Puerto Montt, località portuale molto frequentata e porta d’ingresso per la Patagonia e la Terra del Fuoco. Questo porto sul mare non ci conquista, ma è un luogo tattico per visitare bene il sud del Cile, in quanto da qui partono diversi mezzi ed anche tour organizzati verso le principali destinazioni, oltre alla Carretera Austral che collega la città con la Patagonia cilena. Come alloggio scegliamo una sorta di B&B, l’Hostal Mirando al Mar: Zulema ci accoglie nella propria casa con affetto e calore ed alcuni suggerimenti sui dintorni.
Una mezza giornata è più che sufficiente per visitare le attrazioni di Puerto Montt, sovrastata dal vulcano Osorno e sede di colonizzazione da parte di coloni tedeschi verso la metà del XIX secolo. Nel centro della città si può visitare la Cattedrale costruita in legno di larice, la chiesa gesuita, la Casa dell’Arte Diego Rivera e il Museo Juan Pablo II, mentre il porticciolo di Angelmò con la sua fiera dell’artigianato ed il Pueblito de Artesanos MeliPulli sono la meta perfetta per acquistare prodotti e utensili artigianali, oltre ad assaggiare frutti di mare e pesce locale.
Da Puerto Montt partono diverse imbarcazioni ed escursioni guidate per l’Isola di Chiloè, un luogo misterioso e mistico, una terra di miti, leggende e tradizioni. Noi abbiamo scelto di fare una visita guidata con una piccola impresa del posto, così da capire a fondo questi luoghi e soprattutto per sostenere le aziende locali, che il tour include nelle tappe della giornata.
Chiloè e le sue isole leggendarie
Ogni isola è un mondo a sé. Anche Chiloè lo è: qui il tempo sembra trascorrere in modo diverso, più lento, senza lancette. Sull’isola ed in tutto l’arcipelago resistono forti le tradizioni della mitologia, quelle dell’allevamento, agricoltura e pesca, e la bellezza di piccole chiese in legno divenute patrimonio storico nazionale e anche Patrimonio dell’Umanità . Innalzate durante il XVII secolo per evangelizzare il “nuovo mondo”, queste costruzioni mescolano lo stile spagnolo con i materiali propri dell’isola e le tecniche locali di lavorazione del legno, creando un’architettura unica in America. Camminare in punta di piedi qui è ancora più importante, per lasciare impronte ma non solchi.
Un breve viaggio in traghetto da Pargua porta sull’Isla Grande: prima di arrivare ad Ancud, la vecchia capitale, è d’obbligo una sosta al mistico Parque Ecológico y Mitológico de Chiloé. Il proprietario e fondatore inizia i propri ospiti alla mitologia chilota con un vero e proprio viaggio immerso nella natura del suo parco, in cui vivono tutti i personaggi delle leggende locali.
La città di Ancud accoglie i viaggiatori nella sua piazza principale, Plaza De Armas, dove si trova anche la Cattedrale ed il Museo Regionale. Meritano una visita anche il mercato di artigianato locale e soprattutto il Fuerte San Antonio, con la sua vista sulla baia.
Il nostro viaggio prosegue con un pranzo sostanzioso al Restaurant Tantauco, a base dei piatti tipici locali: il Cancato, un filetto di pesce condito con chorizo, formaggio e pomodoro, ed il Curanto, un generoso piatto a base di carne, frutti di mare, patate e focaccia, cotto su pietre calde poste in una buca a circa un metro di profondità e coperto con foglie, un panno e terra. Da provare!
La tappa successiva è Dalcahue, un tranquillo borgo da cui ci si può imbarcare per l’isoletta di Quimchao, con il capoluogo Anchao e la più piccola Curaco de Velez. Anche qui l’artigianato locale è una delle principali attività degli abitanti, ed addentrarsi tra le bancarelle di prodotti e manufatti è un vero piacere.
Tappa finale dell’itinerario sull’isola di Chiloè è la coloratissima Castro, con le sue pittoresche palafitte e colorate casette costruite sull’acqua. Qui si possono visitare la Plaza De Armas, il Museo Regionale, il Museo d’Arte Moderna di Chiloè e la bellissima Iglesia de San Francisco con gli interni completamente in legno. Vale la pena anche fare un giro in barca tra i palafitos guidati da un chilota del posto.
I laghi, vulcani e cascate del sud cileno
Un altro giorno è dedicato alla Natura del sud cileno: vulcani alti ed innevati, laghi di un blu intenso, cascate che scorrono nei solchi scavati dalla lava. E a contorno, villaggi sparsi in stile coloniale tedesco, che con il loro mix culturale servono birra cilena di tradizione germanica e piatti che mescolano i Wurst con il Merkén. Tra il 1850 ed il 1875 infatti la regione del Cile meridionale di Valdivia, Osorno e Llanquihue subì l’influenza dei quasi 6000 coloni tedeschi che giunsero in questi territori, grazie ad un progetto favorito dal governo cileno ed in particolare dal suo presidente Emanuel Montt. Lo stile e la tradizione tedesca si può vedere nell’architettura degli edifici locali così come nei menu dei ristoranti tipici.
Tra i luoghi naturali che meritano una visita c’è sicuramente il lago Llanquihue, la laguna Poza e la piccola isola Loreley, il vulcano Osorno con la sua stazione sciistica a 2660 metri d’altitudine. Imperdibile il lago Todos Los Santos dall’affascinante color smeraldo, dove si può fare un giro in barca, così come le cascate Saltos de Petrohué e la Laguna de Los Enamorados, dove l’acqua delle cascate scorre nei solchi tracciati dalla lava del vulcano. Per un giro ecosostenibile, si può noleggiare una bicicletta a Puerto Varas ed arrivare fino alle cascate Saltos de Petrohué: lungo il percorso si trovano diverse spiagge in cui fermarsi per una pausa.
L’architettura coloniale tedesca emerge chiaramente nella città di Puerto Varas, chiamata anche la Città delle Rose, in particolar modo nella Chiesa del Sacro Cuore, o Iglesia del Sagrado Corazón de Jesús, costruita a inizio Novecento sul modello di una chiesa di Baden-Württemberg.
Un’altra cittadina in cui fare tappa è Frutillar, tranquillamente adagiata sulle rive di sabbia nera del lago Llanquihue. Qui si può visitare il Museo Colonial Alemán sulla storia della colonizzazione tedesca , il Teatro del Lago, un luogo icona della città che ospita tutto l’anno vari concerti, festival musicali ed attività culturali. Il mix di culture cileno-tedesche si ritrova anche nell’artigianato locale, come nel negozio El Telar di Kathrin, che ha imparato l’antica arte del telaio da una signora cilena; ora che l’anziana signora è mancata, porta avanti lei la tradizione. Su via Philippi, una delle arterie principali, si concentrano i ristoranti, gli empori e i saloni da té.
Il sud del Cile è un sogno tedesco in salsa sudamericana, nel mezzo di una natura rigogliosa e libera. Più si scende lungo questo Paese, più ci sembra di stare al nord, respirando la tradizione e la cultura europea in versione sudamericana. Un posto, tanti posti da visitare assolutamente.