Cosa significa au pair? Essere una ragazza alla pari significa davvero molto: far parte, per un periodo di tempo, di un’altra famiglia, di un’altra cultura e di un nuovo mondo, diventare responsabile di sé e degli altri, conoscere un angolo in più del pianeta, fare nuove amicizie ed imparare una lingua lontano dai banchi di scuola. Ecco perché ho deciso di mettermi in gioco anch’io, e di provare questa nuova esperienza.
I siti nel mare del web sono moltissimi: alcuni completamente gratuiti, altri solo in parte, altri ancora a pagamento, permettono alle famiglie ed ai ragazzi di registrarsi, di predisporre il proprio profilo con i propri dati e le proprie preferenze; alcuni addirittura fanno il matching, mostrando la famiglia o l’au pair che fa al caso proprio. Vi sono anche molte informazioni sul collocamento alla pari, su paghette, ore di lavoro e corsi di lingua classificati stato per stato. Io mi sono affidata ad AuPairWorld, sito consigliatomi da un’amica (per un anno au pair in Francia) che ho trovato davvero ben fatto: una volta registrata, il motore interno di ricerca “Easyfind†mi mostra le famiglie che fanno al caso mio, ed ogni giorno sulla mail mi arriva un aggiornamento delle famiglie recentemente registrate che potrebbero soddisfare le mie esigenze.
Il tempo che ho a disposizione, tra università e lavoretti estivi, non è molto, ma alla fine sono riuscita a trovare una famiglia in Spagna che aveva bisogno per un mese di una mano in più. Ed eccomi qui, a scrivere queste righe da una cameretta in una casa di Girona, in Spagna. Nella stanza accanto dormono pacifici (almeno di notte!) tre ragazzi di 7, 13 e 15 anni, ai quali do una mano con i compiti estivi, specialmente di inglese. Intanto io miglioro il mio spagnolo, e imparo un sacco di cose giorno dopo giorno, immersa nella cultura catalana, ed accolta come una figlia in più.
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