Sono partita per Copenaghen con l’idea di andare alla ricerca del lato sostenibile della città . Non serviva: ogni aspetto di questa capitale è legato alla sostenibilità ! Eletta European Green Capital e città più vivibile del mondo nel 2014, Copenaghen è attenta ai bisogni dei suoi cittadini ed ai desideri dei suoi visitatori. La qualità della vita qui è alta, ma vi si respira un’aria diversa anche grazie alle piccole cose, che fanno di questa capitale scandinava un posto da vivere, più che da visitare.
Ho scelto il periodo migliore in cui andare a Copenaghen, grazie ai consigli della mia amica che vive qui da circa un anno e mezzo. A fine giugno, complici le giornate più lunghe, Copenaghen si veste di luce, e la notte sembra non arrivare mai! In particolare il 23 giugno è la festa della luce: Midsummer, o la vigilia di Sankt Hans, viene celebrata con grandi falò nei paesini e lungo le coste. La festa ha una lunga tradizione, sia vichinga che cristiana; in epoca medievale si credeva che nelle notti di mezza estate le streghe raccogliessero le erbe per le loro pozioni, così ancora oggi spesso si bruciano fantocci che indossano vecchi vestiti e che le rappresentano. Proprio il 23 giugno abbiamo deciso di spostarci a Humlebaek, una quarantina di chilometri a nord, per andare a vedere il Louisiana Museum of Modern Art, che merita decisamente una visita. Il museo si trova sul mare, e mescola architettura ed arte con il paesaggio unico che circonda il complesso; dal giardino di sculture, guardando verso il mare, lo sguardo incontra la costa svedese, che pare davvero vicina. C’è anche la possibilità di cenare a buffet nel ristorante del museo con piatti tipici, e di visitare le collezioni dopo cena: durante la settimana il Louisiana è aperto fino alle 22!
Nel rientrare in città , i falò in spiaggia hanno catturato la nostra attenzione, così ci siamo fermati ed abbiamo festeggiato la luce assieme a tanti danesi entusiasti, naturalmente con un bicchiere di øl, la buona birra locale.
Il centro di Copenaghen si visita tranquillamente a piedi, ma se si vuole fare un giro in tutti i quartieri è meglio considerare anche i mezzi pubblici, come metro o autobus, oppure si può noleggiare una bicicletta e pedalare lungo i nastri ciclabili che percorrono tutta la città .
Nel quartiere centrale si trovano il bel comune danese, che si può visitare gratuitamente, il palazzo di Amalienborg, il RÃ¥dhuset (municipio), la sede centrale dell’Università e Nyhavn, il pittoresco vecchio porto di Copenaghen, anche se il nome in realtà significa “porto nuovo”.
Ci sono poi il quartiere nord, Nørrebro, che si è trasformato negli ultimi anni in un vibrante quartiere multiculturale, e Vesterbro, quello ad ovest: qui si trova il Museo della birreria Carlsberg, per vivere una vera “Exbeerience”!
Ad Østerbro, il quartiere ad est, trovano spazio il più grande parco di Copenaghen, Fælledparken, e lo stadio nazionale. Qui se ne sta anche la Sirenetta di Andersen, ma mettete in conto una lunga passeggiata dal centro città se volete andare a trovarla: la mia amica mi aveva avvisata che non dovevo aspettarmi molto, perché la statua è piccola e la zona in cui è collocata non è tra le più belle, ma io volevo vedere lo stesso lo sguardo di questa figura mitica perso sul porto.
Da non perdere in centro città ci sono chicche culturali e low-cost come The Black Diamond, l’estensione della biblioteca reale che ospita un caffè e diverse mostre sia temporanee che permanenti; il Museo Nazionale, con collezioni di ogni genere e ad ingresso gratuito; il Danish Jewish Museum, il museo ebraico danese che con l’architettura labirintica di Daniel Libeskind permette di esplorare 400 anni di vita ebraica in Danimarca; la Round Tower, un osservatorio astronomico che dal diciassettesimo secolo si staglia nel cuore della città , alla cui cima si accede con una rampa a spirale senza gradini.
Ci sono anche altre attrazioni della Capitale che meritano una visita: i Giardini Tivoli con il loro grande parco divertimenti, il Palazzo di Amalienborg, i laghi di Copenaghen ed i sentieri che li costeggiano. Non dimenticate poi di entrare nel negozio di Lego, lungo lo Stroget, la via dello shopping danese (letteralmente “via dello struscio”): tra le varie sculture, nello store c’è anche la riproduzione della zona di Nyhavn!
Per un pranzo o uno spuntino veloce, fate un salto al Torvehallerne, un grande mercato coperto e permanente dove si può assaggiare il vero street food locale ed acquistare frutta, verdura, carne, pesce, spezie, pane e piatti già pronti da portare a casa o mangiare ai tavolini all’aperto.
Per assaggiare qualcosa di tipico durante il vostro soggiorno danese buttatevi sui piatti a base di pesce (fiske): qui sanno di cosa si parla! Qualche esempio di piatti locali? Provate a chiedere Smørrebrød (fette di pane guarnite con pesce e vari intingoli), Røde pølser (una salsiccia rossa da mangiare anche come hot dog) e Frikadeller (polpette di carne o pesce). Un dolce estivo è il Koldskål, un dessert a base di crema fresca al limone e biscottini sbriciolati.
Girovagando per il centro si giunge anche a Christianshavn, un altro quartiere centrale che ospita la micro-città di Christiania, una vivace comunità hippie in cui vigono regole specificamente locali. Il posto fu fondato nel 1971 da un gruppo di hippies ed oggi ci vive un migliaio di persone che ha scelto di vivere in maniera alternativa. Anche se ora il luogo è diventato in parte un’attrazione turistica, non mi sarei mai aspettata che qui ci fossero leggi speciali! Varcando l’ingresso sembra di entrare in un grande parco, ed in effetti è così: tra case, piazzette e natura selvaggia sono distribuiti bar e bancarelle di ogni genere. Nell’aria aleggia un odore intenso di fumo, ma pare che qui ci si possa appellare alla giurisdizione olandese, invece che a quella danese. Un posto davvero curioso, che vi consiglio di visitare proprio perché sembra di entrare per un attimo in un altro mondo; le persone sono tranquille e socievoli, e non ci sono particolari divieti se non quello di non fare fotografie nel cuore pulsante di Christiania.
Se ci si sposta appena fuori dal centro una tappa la merita certamente la cittadina di Lyngby, dove si trova l’Open Air Museum: un museo all’aria aperta che include un intero villaggio contadino, per curiosare nella vita rurale di un tempo. Vi si accede gratuitamente e si può portare con sé l’occorrente per un pic-nic: gli spazi verdi sono tanti, e ci si può riposare all’ombra del mulino o nel cortile di una delle casette contadine.
Sempre poco distante, nel bosco di Dyrehaven si trova Bakken, il parco divertimenti più antico d’Europa con le caratteristiche montagne russe ancora in legno: confesso che i rumori dei vagoni sulle rotaie non erano dei più rincuoranti, ma che divertimento! 🙂
Copenaghen è un’ottima base di partenza per visitare tutti i dintorni dell’isola di Sjælland, su cui sorge. Un esempio di gita fuori porta? A poco più di 30 km e mezz’ora di treno c’è Roskilde, patria dell’omonimo festival rock e custode centenaria dei re danesi.
Sul sito ufficiale si possono reperire tante altre informazioni su Copenaghen, sui suoi dintorni e sulle sue proposte sostenibili. Date un’occhiata anche qui per scoprire tante curiosità  sul suo lato green.
Bellisimo post! a breve sarò li quindi grazie per i consigli ⌒°(â›á´—â›)°⌒
Grazie! Allora buon viaggio, sono sicura che questa città ti piacerà ! 😉
che bella 😀 sto cominciando già a raccogliere informazioni riguardo questa città bellissima.. attendo la laurea e poi partirò 😀
Oh che bella idea Debora! Credo proprio che ti piacerà 😀
Sarò lì la prossima settimana e sto finendo di documentarmi.. Non vedo l’ora!
Che bello! Io ci tornerò presto… è una città che ho voglia di rivedere 🙂
Il tuo articolo mi ha messo ancora più voglia di partire 😊
Ohhh grazie! 😀 Fammi sapere come trovi Copenaghen 😉
Si guarda poi ti dico, partirò il 30, al ritorno farò anche un articolo dedicato sul blog 🙂
Bene, allora aspetto le tue opinioni 🙂
Hey, finalmente ho trovato il tempo di buttare giù qualcosa 🙂 ti copio il link, se ti va di leggerlo
http://wanderluststoriediviaggi.com/2016/01/10/copenhagen-la-citta-felice/
L’ho letto, bel post 😀