Quanto ci piace condividere con i nostri amici (o follower) le esperienze che facciamo ogni volta che viaggiamo o partecipiamo ad un evento particolare? A me personalmente piace molto, e lo trovo pure utile se la mia esperienza può aiutare altre persone nelle proprie scelte. Ma si sa, gli stili di viaggio stanno cambiando e con questi tutto il “settore”, che vira sempre più verso l’economia della condivisione, meglio conosciuta come sharing economy.
Condivisione: una parola che indica qualcosa di estremamente positivo, ossia scambiare ed utilizzare assieme ad altri un bene, un servizio o una conoscenza. Nel ramo del turismo la formula dello sharing si è diffusa in diversi ambiti, come quello dei trasporti, dell’alloggio e degli altri servizi, e sono nati siti appositi che aiutano le persone ad utilizzarli, sia che siano offerenti sia come consumatori.
Per viaggiare e spostarsi in auto è nato Blablacar: il portale mette in rete i passaggi in macchina da e per tutte le città , registrarsi è gratuito e prenotare un passaggio è facilissimo. Solitamente i passaggi vengono messi in rete pochi giorni prima della partenza, è sufficiente tenere monitorata la tratta che interessa ed attivare gli alert, cioè mail che vi avviseranno alla pubblicazione di nuovi passaggi su quella tratta. Una volta individuato il passaggio ideale, non dimenticate di leggere le recensioni del guidatore, e se vi convince mettetevi in contatto con lui, presentandovi brevemente e spiegando il motivo della vostra richiesta.
Consigliato perché: il sito è affidabile, verifica i propri utenti e controlla le informazioni… e poi oramai lo usano in tanti. Il servizio è gratuito e si può risparmiare nettamente rispetto al treno, sia in termini di denaro che di tempo (volete mettere tutti i cambi?). Io ho viaggiato con Blablacar diverse volte, mi sono sempre trovata bene ed ho condiviso volentieri il viaggio con altre persone: chiacchierando il tempo passa più velocemente, e con le storie degli altri viaggiatori c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire! 🙂
Il difetto: Le tempistiche. Come detto, i passaggi spesso vengono pubblicati all’ultimo, per cui non sempre si può pianificare il proprio viaggio con un certo anticipo. Se si tratta di un viaggio di lavoro o se state andando in aeroporto e non potete permettervi di perdere il volo, meglio optare per altri mezzi! Viceversa, se è un viaggio deciso all’ultimo momento, è molto probabile che i prezzi dei biglietti di treni e aerei siano saliti alle stelle e che troviate il passaggio che cercate proprio su Blablacar.
Per chi ama mangiare in compagnia invece c’è Gnammo, una piattaforma di social eating per organizzare o partecipare a cene con altri “Gnammers”, cioè utenti registrati al portale. Anche qui la registrazione è completamente gratuita, e non servono certificazioni speciali per cucinare: è sufficiente aver voglia di mettersi in gioco e di invitare a casa propria o in una location privata persone che ancora non si conoscono. Come afferma Gnammo, l’home restaurant è diverso dal classico ristorante, e “non c’è cosa migliore che sedersi tutti insieme intorno al social network più antico del mondo… la tavola!”.
Consigliato perché: si provano piatti nuovi in contesti decisamente diversi. Si entra a casa di un perfetto sconosciuto, ma si esce da amici. E con la pancia piena! 🙂
Il difetto: A volte il costo della cena è piuttosto impegnativo. Può dipendere dagli ingredienti utilizzati per i piatti o per un’eventuale preparazione elaborata. In ogni caso sul sito si può filtrare le offerte per prezzo, oltre che per città , data e numero di ospiti.
Per dormire e pernottare a basso costo il re del web è AirBnB, portale di annunci di stanze o case in affitto anche per una sola notte. Si può trovare di tutto, dalla stanza in appartamento alla villa, dal loft al castello in qualsiasi parte del mondo, in più di 34000 città e 190 paesi. A proposito, se vi unite alla community AirBnB da questa guida riceverete un bello sconto sulla vostra prossima prenotazione. 😉
Consigliato perché: si trovano ottime stanze o appartamenti a prezzi stracciati. I gestori poi spesso accolgono i propri ospiti con piccole o grandi attenzioni e sono sempre disponibili per informazioni relative al territorio.
Il difetto: A volte su questo portale si trovano anche strutture turistiche vere e proprie, che non rispecchiano i valori ed i requisiti che AirBnB propone ai suoi utenti. Bisogna poi fare sempre molta attenzione allo Stato di riferimento: in Italia, ad esempio, ci sono alcuni dettagli come la denuncia degli ospiti alla polizia locale e la tassa di soggiorno che non sempre vengono rispettati. È buona norma informarsi bene prima del viaggio, anche direttamente col gestore.
Se si vuole spendere poco o nulla, bisogna ricordare anche le fantastiche iniziative del portale bed-and-breakfast.it: la Settimana del Baratto per soggiornare gratuitamente in tantissimi Bed&Breakfast italiani in cambio di servizi o piccoli lavori, ed il B&B Day, per dormire due notti al prezzo di una, sempre nei B&B italiani.
Diverso è il caso di Couchsurfing, una piattaforma che fa incontrare ragazzi da tutto il mondo su un semplice divano. Il principio alla base di Couchsurfing, così come dice il nome stesso del portale, è che basta un divano dove poter dormire per restare in una città e conoscere nuove persone. In questo caso non si paga nulla: chi ospita mette gratuitamente a disposizione il proprio divano (o un letto) in cambio di una nuova conoscenza. Ecco perché Couchsurfing è diverso da tutti gli altri: non offre semplicemente un posto letto, ma una nuova amicizia. Se state cercando solo una soluzione economica per pernottare in un posto, provate a guardare su AirBnB. Se invece l’idea di conoscere una nuova persona vi attira e non vi spaventa, allora fatelo: non ve ne pentirete. E non dimenticate di portare qualcosa con voi da lasciare al vostro host! 😉
Consigliato perché: è un’occasione unica per conoscere meglio la città con un abitante del posto o con chi in quella città studia o lavora. Io ho fatto la mia prima esperienza di Couchsurfing a Budapest, durante il mio InterRail: da Asya non ho solo dormito, ma abbiamo cucinato assieme e siamo state anche alle terme.
Il difetto: Come in tutto il web, anche qui esistono i “furbi” che cercano sempre un secondo fine. La soluzione è fare molta attenzione alle recensioni dell’host, e se non ci convince comunque, andare a cercare altrove.
Su Couchsurfing c’è anche chi offre “solo” la propria disponibilità a conoscere altre persone e a fare da guida per la città in cui abita: magari non può o non vuole ospitare, ma conosce volentieri altri viaggiatori e li porta a spasso nel suo territorio.
A proposito di guide alternative, un altro servizio è Guide Me Right, portale che raccoglie tutti i viaggiatori che vogliono vivere un’esperienza con un locale e tutte le guide disponibili ad accompagnare i visitatori nella propria città . Ci si registra gratuitamente come Guest, ospite o visitatore, o come Local friend, ossia un locale, e poi si condividono esperienze come passeggiate, visite ai musei, cene e concerti. Perché un local sa sempre dove portare i propri ospiti!
Consigliato perché: scoprire una città con gli occhi di chi ci vive ha sempre un altro sapore. I locali sanno dove si può mangiare il miglior piatto tipico, in che negozi andare, con chi parlare e dove godersi il più bel tramonto sulla città . A proposito, se vi sentite degli insiders della vostra città date un’occhiata anche al nuovo programma Local Guides di Google.
Il difetto: Purtroppo l’idea alla base di questo sito tende a contrastare in parte con i servizi offerti dalle guide autorizzate, che hanno una preparazione e competenze nettamente diverse. Chiaramente non si sta parlando dello stesso servizio, perché nel caso di una visita guidata con una guida di professione le informazioni che si ricevono sono più approfondite e specifiche. Anche il target è diverso: Guide Me Right offre guide semplici, da insider della città , tendenzialmente per i ragazzi; è una sorta di peer education, in cui sono i giovani a guidare i giovani, mentre la guida è un servizio professionale che si rivolge a chiunque, ha tempistiche differenti e giustamente ha un costo ben diverso. Ma Guide Me Right lo specifica bene nelle sue comunicazioni: “La differenza vera tra una guida certificata e un Local Friend sta nel fatto che il Local Friend offre esperienze occasionalmente e non vende mai la propria conoscenza professionale, mentre una guida può fare riferimento alla professionalità  certificata della propria offerta.” In ogni caso, anche le guide e gli accompagnatori turistici possono registrarsi a Guide Me Right ed offrire nuove proposte: il portale li classifica automaticamente con il livello “expert”.
Ma perché una persona dovrebbe utilizzare questi servizi alternativi?
- Innanzitutto, perché si risparmia: condividere un bene o un servizio porta ad abbassare il costo per il singolo;
- Perché si vede e si vive il luogo con occhi diversi, con gli occhi del locale, grazie alle informazioni ed all’aiuto di un host, di un Couchsurfer o di una guida alternativa che in quel posto ci abitano, ci studiano o lavorano;
- Per non andare nel classico hotel o ristorante che possiamo trovare dappertutto e non racconta nulla del luogo;
- Perché si fanno esperienze nuove, che arricchiscono mente e spirito: dagli altri possiamo sempre imparare qualcosa di nuovo, confrontarci, crescere e sviluppare nuove idee;
- Perché…
Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un’idea, ed io ho un’idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.
(George Bernard Shaw)
E voi cosa pensate della sharing economy? Avete mai provato uno di questi servizi? Raccontatemelo nei commenti! 🙂
- #viaggiaresponsabile
- B&B Day
- Blablacar
- Couchsurfing
- Gnammo
- Guide Me Right
- Settimana del Baratto
- social eating
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